"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso." Marcel Proust |
BiblioCounseling
Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza,
dobbiamo aprire un libro:
là in fondo, nell'angolo più oscuro del capitolo,
c'è una frase scritta apposta per noi.
Pietro Citati Il sogno della camera rossa, 1986
Significa moltissimo e moltissime cose. Scoprire se stessi nelle parole di un altro; stupirsi nell'incontrare mondi lontani; vedere scritti i nomi delle proprie emozioni, e dare loro dignità; trovare alleati nel cammino della crescita, amici nella lotta contro il dolore, il turbamento, l'insensatezza; regalarci uno spazio e un tempo, quello della lettura, che nessuno - una volta che l’abbiamo conquistato - può portarci via.
In realtà la lettura può modificare non solo lettore, ma anche il testo stesso. E’ l’interpretazione di un testo infatti che rende il testo diverso da quello che pensavamo fosse; che, per certi versi, lo riscrive sottraendolo al suo autore.
Il che significa che la lettura del libro non modifica solo chi legge ma anche il libro che viene a letto.
"Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via.
Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch'io un pezzo dell’idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana.
Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l’acquisto.
Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui."
Erri De Luca
E infatti, cosa raccontano i lettori? Spesso le loro sono storie di frammenti, di briciole raccolte qua e là, leggendo. Nel racconto di ogni lettore è presente il ricordo dei pezzi che ha preso per costruire la sua casa e che hanno dato luogo a nuovi usi, interpretazioni, spesso a insolite trasposizioni.
"Non conosco voluttà più pungente del leggere, non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina, lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca"
Gesualdo Bufalino
Quello che accade è che l'incontro del libro porta sempre con sé qualcosa di indecifrabile. La potenza del libro e della sua lettura travalica il registro cognitivo della semplice comprensione, dell'apprendimento, dell'acquisizione di contenuti. È in gioco qualcosa di assai più spaesante
Quando un libro diviene un incontro, non sono “io” che leggo il libro ma è il libro che mi legge. Si tratta di un’ inversione decisiva che permette di definire il movimento stesso della lettura: non il lettore che assorbe il libro ma il libro che assorbe il lettore; non il libro letto dal lettore ma il libro che legge il lettore.
E’ anche depositario di energia e come tale può dare la forza di passare ad altro, di uscire da dove siamo immobilizzati. Alimenta la vita, permette di dare voce alle emozioni e alle angosce, di prendere le distanze da loro, di smorzare le paure.
Il Bibliocounseling prevede l’uso dei libri e della lettura per esplorare se stessi e guadagnare discernimento, per aiutare a vivere vite più ricche e mentalmente più sane. Se l’incontro con il libro nella vita quotidiana può avvenire in modo apparentemente fortuito, nella relazione di bibliocounseling viene orientato secondo un preciso metodo che si adatta di volta in volta alle esigenze dei singoli o del gruppo, aprendo a nuovi orizzonti, indicando altre vie, incoraggiando anche a passaggi evolutivi.