Il Corpo in Azione e Relazione
Danzamovimentoterapia (dmt) e Counseling:
un’integrazione a sostegno del benessere individuale e di gruppo
a cura di Daniela Scala
Counselor professionista avanzato, Specializzata in “Espressione creativa e artiterapie” ed, in particolare, in danzo movimento terapia
“Il nostro corpo è abitato:
sangue, ossa, organi, muscoli segnalano una vita interna
che non si esaurisce nella sua fisiologia,
ma che produce intrecci, sovrapposizioni e risonanze
nella nostra esperienza emozionale, affettiva, psichica”.
(Ivano Gamelli)
Ho “scoperto” e “re-incontrato” il mio corpo durante la mia formazione al counseling; ho imparato ad amarlo così come è, a prendermene cura; ho incominciato ad abitarlo, a farne casa, e così facendo ho sperimentato il piacere del movimento e allo stesso tempo la sua capacità di aprire l’essere umano a se stesso e al mondo. Il corpo costituisce il punto, l’elemento mediatore fra io interno e ambiente esterno, ragion per cui pensare, ascoltare e interpretare il proprio corpo diventa un capire meglio se stessi. Ammorbidendo il corpo, ho ammorbidito le mie rigidità interiori. Da qui il desiderio di continuare a “lavorare” con e per il corpo attraverso la danzamovimentoterapia (dmt) e poi di portare la dmt nel lavoro di counseling.
Dmt e counseling: il valore aggiunto dell’integrazione
Integrare equivale ad arricchire; la dmt declinata all’attività di counseling offre l’opportunità di utilizzare, in maniera professionale, un canale espressivo “altro” rispetto il linguaggio verbale, dona la possibilità di esprimersi inizialmente senza la parola, che per alcune persone può essere ostacolante, per ritornare poi alla parola liberata e incarnata nel corpo, una parola che prende corpo nel movimento.
Nella dmt il corpo è protagonista, libero di muoversi nello spazio, con le proprie possibilità, accompagnato da musica, oggetti e immaginazione verso un’esplorazione che, grazie all’integrazione delle abilità del counseling, potrà condurre il partecipante al riconoscimento e alla successiva messa in forma delle emozioni, pensieri e idee e a far dialogare in armonia il corpo e la mente senza dimenticare l’anima, CorpoAnimaMente. Un dialogo essenziale per favorire il benessere della persona, che troppo spesso percepisce corpo, mente e anima separati. E’ un percorso di riappropriazione del linguaggio corporeo attraverso stimoli creativi che favoriscono il ricongiungimento del movimento al “sentire” unico e vivo di ogni essere umano.
Per praticare la dmt non sono necessarie abilità particolari e non occorre aver studiato danza. Il fare non è oggetto di giudizio né artistico né estetico perché lo scopo dei laboratori è quello di riconoscere e sviluppare le risorse di cui già si dispone, attraverso il corpo, la mente e il cuore. Adolescenti, giovani, adulti ed anziani, uomini e donne, attraverso la conduzione esperta di un professionista si incontrano e si raccontano.
La dmt:
I laboratori di dmt e counseling
Ogni laboratorio inizia con un riscaldamento ( pre-contatto1) che non è solo fisico, ma anche emotivo e relazionale. Si comincia, quindi, con un’attività di mobilizzazione delle varie parti del corpo, con una modalità che permette anche di lasciarsi andare, di avere piacere a stare lì, di non pensare alla quotidianità per cominciare a permettersi di immergersi nell’esperienza, mettendo da parte l'abituale controllo razionale.
Viene proposta poi una danza etnica oppure una sequenza di Expression Primitive, destinate per un verso a massimizzare gli effetti del riscaldamento, e per un altro verso a iniziare in modo più strutturato a offrire un vocabolario motorio e immaginativo relativo al tema che si intende proporre.
La parte successiva dell'esplorazione (contatto1) è la parte centrale in cui ci si immerge completamente nell'esperienza di movimento e nella proposta tematica dell'incontro.
Segue la fase di integrazione (contatto pieno1), che permette di integrare nella realtà quotidiana, le nuove scoperte ed esperienze fatte. Questa fase può essere caratterizzata dall'elaborazione di una coreografia individuale o di gruppo, in cui si condensa nelle sequenze gestuali quanto scoperto; o tramite la mediazione plastico-pittorica attraverso la realizzazione di un prodotto che sia congruo all'esperienza appena fatta o anche attraverso la rielaborazione narrativa inventando una storia o una fiaba a partire da quanto emerso.
A conclusione la verbalizzazione (post contatto1), che nel laboratorio di dmt è il momento di condivisione dell’esperienza al quale segue la chiusura con la ripresa della danza etnica o dell’invocazione. Il valore aggiunto di un laboratorio integrato di counseling e dmt sta proprio nella possibilità, per il partecipante che ne abbia desiderio, in questa fase, di essere accompagnato professionalmente nell’esplorazione di quanto emerso durante il laboratorio, in modo che questo materiale personale possa essere catalizzatore di un cambiamento, facilitando l’individuo nei suoi naturali processi di evoluzione e promuovendone la crescita e il benessere.
Bibliografia di riferimento
Macaluso C., Zerbeloni S. La danza terapia. Xenia, 1999
Naccari A.G.A., Garrone C., De Vera D'Aragona P. Le vie della Danza. Morlacchi, 2004
Naccari A.G.A. Mediazione corporea per un'educazione olistica. Guerini Scientifica, 2012
Ginger S., Ginger A. La Gestalt. Terapia del «con-tatto» emotivo. Edizioni Mediterranee, 2004
Note al testo
1Pre contatto, contatto, contatto pieno e post contatto sono le fasi del ciclo del contatto gestaltico che è l’approccio di base del nostro essere counselor e che ho integrato all’interno dei laboratori di dmt. Si può definire il contatto un adattamento creativo dell’organismo al suo ambiente, perché nell’adattarsi l’organismo elabora nuove modalità di soluzione per soddisfare i propri bisogni, esso deve essere consapevole, intenzionale, e deve manifestare un’azione adeguata allo scopo.
Tale approccio, unitamente alle attività di dmt, favorisce un “contatto” autentico con gli altri e con se stessi, un “adattamento creativo” dell’organismo all’ambiente, unitamente ad una presa di coscienza di quei meccanismi interiori che, troppo spesso, ci spingono ad agire in comportamenti ripetitivi.